La rabbia e la vaselina

La rabbia e la vaselina

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Un cavallo di Troia

A chi pensa che il cosiddetto CentroSinistra sia un’altra cosa dal cosiddetto CentroDestra. Leggi sulle pensioni, sul lavoro, sul fisco, grandi opere, privatizzazioni, legge costituzionale in senso restrittivo della democrazia… Perché arrabattarsi a far approvare tutto quanto dalla Destra quando puoi avere l’altra parte del Parlamento, la cosiddetta Sinistra, (addirittura i comunisti per altri*) che possono fare tutto il lavoro al posto tuo ?

La favola della scelta

In fondo questi qua sono d’accordo tra loro sul 90% delle cose perché la maggior parte di essi ha avuto l’appoggio delle stesse lobbies che vogliono fondamentalmente le stesse cose ma che per motivi pratici cavalcano un cavallo oppure l’altro soprattutto se la puzza di vittoria di quale cavallo possa vincere non è molto chiara. Se sei abbastanza bravo le cavalcano tutte e due, in fondo le campagne elettorali costano e loro lo sanno bene.  Non si sa mai…

Dove sta il segreto ?

E’ sempre quello: le elezioni così come abbiamo accettato di farle e che chiamiamo ignorantemente democratiche e il voto utile grazie a una legge elettorale che restringe il panorama delle scelte politiche (non dei partiti, attenzione!) .
Insomma lo specchietto per le allodole per farci credere di poter scegliere. Ma uno specchietto che reggiamo fieramente in mano.

Quelli di CentroDestra

La realtà, è vero, è sempre complessa, determinata dal proprio ambiente, la propria storia, le tante situazioni sia pregresse che attuali, dalla volontà di voler diventare qualcosa o qualcuno da influenze più o meno conscie.
Ma se dobbiamo semplificare un po’, di una cosa si può essere abbastanza sicuri: chi fondamentalmente è di destra, non voterà mai a sinistra. Il contrario invece accade spesso e lo vediamo oramai da qualche decennio.
Fondamentalmente per chi è di destra, l’evoluzione dell’economia in senso globale procede come vorrebbe. E a parte quel costante senso di persecuzione e di attacco al proprio benessere (anche chi non ce l’ha mai avuto, ma di solito questi si considerano miliardari in temporanea difficoltà finanziaria), è sempre il “particulare” che non lo soddisfa perché i benefici di tutto questo li vorrebbe a “casa sua” che poi stringi stringi significa praticamente per se stesso.
Chi vota a destra spesso sa dove tu, che eccepisci il suo credo, vuoi andare a parare. La cosa genera un’istantanea chiusura mentale a mò di strenua autodifesa.

Quelli di CentroSinistra

Se voti a sinistra (sinistra.. nemmeno il PD si dichiara di sinistra, ma tant’è…) invece, a parte che negli anni hai subìto una trasformazione ancor più veloce dell’invecchiamento del tuo corpo, ma ti sei mangiato il fegato a forza di dire a e stesso che sì, in fondo “se non voti per il PD (che è l’ultima incarnazione del trasformismo formale oltreché fattuale), facevi vincere Berlusconi (prima) e fai vincere Salvini/Meloni (ora)” .
E non rimane che ingoiare tutta la merda possibile perché la merda fatta dal “CentroSinistra” per un oscuro sortilegio è migliore di quella del “CentroDestra”. Come se ti dicessi: “sì, lo so è merda e puzza, come l’altra, ma un giorno si trasformerà… dobbiamo solo trovare la pietra filosofale”.

Poi la merda rimane merda e tu smetti di andare a votare oppure voti per la merda originale. Almeno non è tarocca e gli altri smetteranno di prenderti per il povero coglione illuso in cui ti sei trasformato.

Quando la merda ti piace

Quello che però in tutto questo l’elettore di CentroSinistra (non ce la faccio a ripetere di Sinistra) non ha notato è che ha avallato negli anni tutte quelle politiche, quelle leggi, quel modo di pensare tipico della destra liberista, xenofoba (ma solo fuori del feticcio UE) nazionalista e spesso sessista che la destra stessa non avrebbe mai sognato di poter far passare.
Difatti io li capisco quelli della Destra. Quando sono loro al governo, ogni volta che tentano qualche cancellazione di un diritto dei lavoratori, una grande opera (come non ricordare il ricorrente ponte sullo stretto?) una modifica alla Costituzione etc, si trovano sempre di traverso “la società civile” cavalcata dal PD e i Sindacati per quella volta uniti e d’accordo (quasi).

E’ frustrante eh! Perché poi la legislatura successiva, quando di solito si trovano all’opposizione, vedono il CentroSinistra riuscire a far approvare le stesse cose con il benestare di quegli stessi Sindacati che anche stavolta si trovano d’accordo (a parte quegli estremisti dell’USB ma tanto loro non li invitano mai al tavolo delle trattative con le aziende o con il Governo).
E con il benestare di quella “società civile” che con qualche mal di pancia, si trangugia l’ennesimo provvedimento peggiorativo delle sue condizioni.

Una vita fin troppo facile

Ovviamente la Destra dal canto suo non deve far altro che dare da mangiare ai propri canarini con la storia del Comunismo dilagante, della libertà sottratta, dell’URSS (di Stalin però parlano sempre meno dato che i propri accoliti, specie quelli borgatari, quando lo sentono nominare alzano un sopracciglio piacevolmente sorpresi).
Mentre per gli aspiranti intellettualoidi, già studenti della famosa Università della Strada, esistono i vari Fusaro che mettono qua e là qualche termine un po’ più complesso e magari anche incomprensibile (poi chiamano professoroni quelli che a sinistra tentano di farsi capire per superare la superficialità imperante) e che finiscono per legittimare (e lo sanno bene quel che fanno) una visione unificante del fascismo e della sua antitesi.
Perché hanno capito infine che quel che mancava al militante di Destra, era quella sensazione di essere di Destra ma anche per un motivo.

Il contrario di ciò che accade invece agli elettori di CentroSinistra che oramai non sanno nemmeno più perché lo fanno.

Voto utile a parte, ovviamente.

Ricordo.

Ricordo.

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Ricordo quel giorno. Un’edizione straordinaria, tante macerie, la gente dall’espressione terrorizzata, incredula, qualcuno che si muoveva dando l’idea che stesse facendo qualcosa e magari era così o solo per avere l’impressione di poter fare qualcosa. I vigili del fuoco e le forze dell’ordine, la voce del commentatore televisivo. Un tono che tanto e troppe volte avrei riascoltato nelle ritrasmissioni dei filmati d’epoca.. nelle tante e troppe tragedie che hanno sconquassato la nostra storia recente.

Frecce di carta nel muro

L’orologio fermo. Diventerà il simbolo ma, non sono molto sicuro che sia il simbolo di una strage di innocenti, piuttosto del tempo che si è fermato e da allora non è più ripartito. Per loro che sono morti, per i loro cari, per la nostra idea di libertà, per la nostra idea di democrazia, ma soprattutto l’ennesimo orologio rotto nel tempo della giustizia. Che non è quella con la bava verde che oggi vorrebbe impiccato qualcuno anche solo per un divieto di sosta, bensì quella dovuta alla dignità e al senso di anche una sola vita di un essere umano (ma direi vivente) strappata via per cosa ? Qualcosa di più grande ? E cosa sarebbe questa cosa più grande ? Perché poi vai a intravedere (perché non vedrai mai tutto il quadro completo, puoi intuirlo. sì ma qualcuno beffardamente ti farà notare che non saprai mai) ed è sempre il vantaggio di quei pochi da sempre e per sempre (?)

Nelle nostre case al sicuro (?)

Ricordo i miei genitori che guardavano attoniti la tv. Come la guardarono anni prima, attoniti, forse come mi sentivo anche io che pure avevo solo 13 anni ma se ci vado a pensare indietro coi ricordi, mi ritrovo ancora ad aver paura, terrore, non ci dormivo la notte.

C’era una trasmissione allora, era il 1974, si chiamava “A-Z un fatto, come e perché”. La sua sigla era una musica che assomigliava ad una nenia (riascoltandone l’introduzione ho scoperto che erano degli archi) che ti entrava nel cervello e non ho più potuto separarla dalle immagini di poveri corpi coperti da lenzuola e senza vita. Pezzi di arredo stradale sparsi in giro per la piazza. Le solite persone che girano in mezzo a tutto questo e tu da ingenuo ignorante non capisci se siano solo curiosi, investigatori, volenterosi o magari solerti depistatori.

Un fiume che tutto travolge. Ma a qualcuno di più.

Quarant’anni. Passati invano qualcuno direbbe nelle sue cronache. Ma non è retorica, è la verità. Perché come è già successo in altri episodi, le responsabilità sono fumose, i personaggi una sagoma anonima di cartone, alcuni muoiono per cause naturali o per malattia, ben sapendo che anche se non saranno mai giudicati da nessuno, comunque un’assoluzione, qui sulla terra, qualcuno gliel’avrà comminata in qualche modo. Chi siamo noi per indagare quegli oscuri disegni, dopotutto ? E coloro che son rimasti impigliati nelle maglie di ciò che rimane della giustizia, col tempo vivono una vita migliore della tua. Mentre la tua vita è rimasta segnata da quei fatti.. è l’economia dell’universo (mi diceva qualcuno) ma i conti non ci tornano mai. Pensa un po’ se son tornati a chi quel mattino è uscito per partire o per andare a prendere chi tornava… e non è mai più tornato.