Ascolta. Piove…

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Non ricordo una vacanza prima di quella. Probabilmente dovrò abituarmi a non ricordarne tante altre che non ci saranno. Eppure quello della foto, fu una delle due occasioni in cui si partì da quel posto che mi parve anonimo e scialbo, per trascorrere una settimana in mezzo a monti che mi facevano da rifugio.

Lontano da una palude senz’acqua. Da una malsana abitudine senza scopo. Una parvenza di normalità, l’illusione forse di riscattare un passato che non ebbe alternative a quelle poco piacevoli dettate da una malattia che sarebbe tornata a tentare di soffocarmi.

Lo scrosciare delle acque davano la sensazione di lavare via tutto quel peso che in questi lunghi anni mi portavo dietro. Era persino poco assurdo immaginare di entrare tra i flutti senza sentire minimamente freddo.

Una piccola talpa impaurita cercava il modo di scendere dalla canaletta di legno e conquistare la sicurezza dell’erba folta e bagnata. Se solo avessi saputo che non ero un pericolo per te. Ti avrei persino aiutata. Ma in fondo se mi fossi dovuto mettere nei tuoi panni, come avrei potuto pensare che quella sagoma gigantesta mi avrebbe posata delicatamente a terra dopo avermi rivolto un tenero saluto ?

Vorrei tornarci se non altro per risentire quel rumore. E chissà se ti rivedrei più ?

Particolare dell’impianto idraulico di azionamento della segheria idraulica presso Canal San Bovo (TN). Ecomuseo del Vanoi.